Un pavimento in SPC è un’evoluzione del pavimento in PVC, con il materassino sottopavimento già integrato nel listone.
Lo strato successivo rappresenta il cuore di questo pavimento ed è costituito da un composto di polveri minerali e vinile: da qui la sigla SPC, (Stone Polymer Composite), che sta ad indicare proprio la sua composizione mista di polimeri e polvere di pietra.
La caratteristica principale di un pavimento in SPC è la sua durezza, oltre all’ottima resa estetica, data da un terzo strato stampato con un motivo decorativo che ne determina l’aspetto visivo: si va dall’effetto pietra all’effetto parquet, passando per l’effetto marmo, in varie tonalità e stili.
Grazie alla resistenza del materiale e ad un’ampia varietà di finiture, il pavimento in SPC si adatta molto bene a vari contesti e ambienti, sia in stile classico, che in stile industriale o rustico, configurandosi come la soluzione più giusta in caso di una necessità di restyling rapido ed efficace ma anche durevole nel tempo.
Alla luce della sua composizione, il pavimento in SPC racchiude, dunque, tutti i pregi dei pavimenti maggiormente utilizzati negli ultimi anni.
È più stabile e rigido rispetto al classico pavimento in vinile, ha un ottimo livello di impermeabilità, non si macchia e può essere lavato con detergenti tradizionali. Inoltre, non è soggetto a deformazioni dovute alla variazione dell’umidità e della temperatura dell’ambiente ed è estremamente resistente al calpestio. Garantisce una buona resa anche dal punto di vista dell’acustica e della capacità ignifuga.
Senza contare, infine, che il pavimento in SPC è anche la scelta più adatta se il proprio budget è contenuto, dato che il suo costo non supera generalmente i 30 euro al metro quadro. Anche la posa è più semplice: il fondo non richiede preparazioni particolari e l’intervento non è invasivo.